Gli oneri elettricità rappresentano una voce fissa che ogni utente, domestico o aziendale, trova nella propria bolletta dell’energia elettrica. Sono costi che non dipendono dal fornitore scelto o dal tipo di contratto sottoscritto: che tu sia nel mercato libero o tutelato, questi oneri vengono comunque applicati. Storicamente, gli oneri di sistema energia elettrica hanno inciso anche per il 25% sul totale della bolletta, ma negli ultimi mesi si è registrata una riduzione significativa. Nel secondo trimestre del 2025, ad esempio, il peso degli oneri elettricità si è attestato intorno al 10% per un consumo medio annuo di 2.000 kWh, segnando un minimo storico.
A cosa servono gli oneri di sistema in bolletta
Contrariamente a quanto si pensa, gli oneri di sistema non servono a coprire le bollette non pagate da utenti morosi. Non si tratta di un meccanismo di “socializzazione” dei debiti. Sono invece contributi obbligatori, introdotti per finanziare attività di interesse collettivo nel settore energetico.
Nelle nostre bollette non viene indicato nel dettaglio l’elenco completo delle attività finanziate attraverso gli oneri di sistema, ma si tratta di una serie di interventi rilevanti per il sistema energetico nazionale. La principale voce coperta è l’incentivazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili, a cui si aggiungono:
- la copertura delle agevolazioni tariffarie per il settore ferroviario;
- il sostegno alla ricerca di sistema nel settore energia;
- la copertura delle agevolazioni riservate alle imprese a forte consumo di energia;
- la promozione dell’efficienza energetica;
- la realizzazione di progetti di risparmio energetico.
Un’ulteriore voce storicamente inclusa tra gli oneri di sistema energia elettrica è il bonus sociale, destinato alle famiglie in difficoltà economica (con ISEE inferiore a 9.350 euro o fino a 20.000 euro in caso di famiglie numerose) e a chi vive in condizioni di salute critiche. Tuttavia, questa componente è in fase di transizione verso la fiscalità generale, e sarà quindi finanziata direttamente dallo Stato attraverso la tassazione, senza più gravare sulle bollette.
Come non pagare gli oneri di sistema
Tutti i consumatori, senza eccezioni, devono pagare gli oneri di sistema energia elettrica. Che si tratti di una famiglia, di un piccolo esercizio commerciale o di un’industria, questa voce compare in ogni bolletta e non è possibile evitarla. Anche chi aderisce al mercato libero non è esonerato: se un fornitore propone offerte che sembrano “senza oneri di sistema”, è molto probabile che tali costi siano già inclusi nel prezzo proposto in modo implicito.
L’unico modo in cui un consumatore può vedere cambiare questa voce in bolletta è se il legislatore decide di spostarla definitivamente sotto la fiscalità generale. In assenza di questo cambiamento strutturale, gli oneri continueranno ad apparire nella bolletta e a essere pagati da ogni utente connesso alla rete elettrica nazionale.
Chi ha introdotto gli oneri di sistema nella bolletta elettrica
L’introduzione ufficiale degli oneri di sistema risale al 1999, con il Decreto Legislativo n. 79 del 16 marzo, noto anche come Decreto Bersani. Fu varato durante il primo governo D’Alema e aveva come obiettivo la liberalizzazione del mercato elettrico. Questo decreto stabiliva non solo l’apertura del mercato alla concorrenza, ma anche l’introduzione di costi fissi da ripartire tra tutti i consumatori, con lo scopo di finanziare politiche energetiche e ambientali di interesse nazionale.
Come vengono calcolati gli oneri elettricità sulla bolletta
Gli oneri elettricità non sono legati direttamente al consumo energetico ma vengono applicati in base a parametri stabiliti da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Di norma, rappresentano una quota tra il 15% e il 25% della bolletta dell’energia elettrica, mentre nella bolletta del gas incidono per circa il 4%. Tuttavia, come già anticipato, il valore può variare nel tempo. Negli anni recenti, la percentuale si è progressivamente ridotta, toccando il minimo del 10% nel secondo trimestre del 2025.
Questa fluttuazione è dovuta sia a fattori di mercato sia a scelte politiche e regolatorie. Non è un dato fisso, ma viene aggiornato periodicamente dall’autorità competente.
I clienti morosi incidono sugli oneri di sistema?
Uno dei miti più diffusi riguarda l’idea che gli utenti onesti debbano coprire le bollette non pagate dai clienti morosi attraverso gli oneri di sistema. È falso. Il sistema è costruito per far sì che ogni debitore risponda personalmente del proprio debito. Esiste un meccanismo chiamato CMOR (Corrispettivo Morosità), che consente al nuovo fornitore di energia di recuperare il credito residuo del vecchio fornitore, assicurando così che i debiti “seguano” il cliente moroso.
Nel passato, una particolare situazione ha fatto scalpore: il Consiglio di Stato ha consentito il recupero di una quota minima degli oneri non riscossi dai fornitori insolventi attraverso un addebito simbolico ai clienti finali, pari a circa 2 euro l’anno. Ma si trattava di un’eccezione, legata a casi risalenti a prima del 2018, e ormai non più attiva. Oggi, non esiste alcun meccanismo di redistribuzione delle bollette non pagate attraverso gli oneri di sistema energia elettrica.
Gli oneri di sistema diminuiranno nei prossimi anni?
La possibilità che gli oneri di sistema vengano ridotti in modo permanente dipende da decisioni governative e riforme strutturali. Finché una parte significativa di questi fondi serve a finanziare la produzione da fonti rinnovabili e altri progetti di transizione energetica, è difficile ipotizzarne una cancellazione nel breve termine.
Tuttavia, c’è una direzione chiara tracciata dalle autorità: spostare gradualmente queste spese oneri di sistema sulla fiscalità generale, riducendo così il peso diretto in bolletta. Alcuni oneri, come il bonus sociale e i contributi per il nucleare, sono già stati trasferiti. Ma per una completa eliminazione degli oneri dalla bolletta elettrica, bisognerà attendere almeno fino al 2030, termine previsto per molti dei finanziamenti in corso.